Alle soglie del 2023, dopo anni di pandemia, di lockdown, di regole e vincoli stringenti come un cappio, il mondo della formazione come ha reagito?

Alle soglie del 2023, dopo anni di pandemia, di lockdown, di regole e vincoli stringenti come un cappio, il mondo della formazione come ha reagito?

Nella maggior parte dei casi c’è stata una traslazione del classico metodo che prevede le lezioni frontali nella rete, quindi i contenuti prima portati tramite un contatto visivo con il docente sono passati ad un mezzo elettronico come un monitor. Una strategia totalmente inefficace in quanto si è solo provveduto ad uno spostamento di contenuti da una parte all’altra, senza minimamente pensare alla reazione del discente.

Da cosa nasce questo passaggio? Nasce da una mancato allineamento dei sistemi formativi con le evoluzioni e rivoluzioni elettroniche che hanno accompagnato lo scorrere del tempo; nonchè da una forte resistenza da parte dei formatori ad accettare le risorse elettroniche e digitali come validi strumenti per la propria professione.

Essendo sempre stato affiancato ed interessato alle rivoluzioni elettroniche e tecnologiche del secolo scorso, non riesco a comprendere questa intollerenza verso le moderne strumentazioni e le moderne tecniche di insegnamento; un percorso parallelo condotto da un formatore che si avvale di valide soluzioni tecnologiche a mio parere è molto più stimolante anche per le moderne generazioni, nate in un contesto totalmente digitale.

Ma quali nuove frontiere ci vengono offerte dal mondo digitale? Senza ombra di dubbio è tornata in forte utilizzo la tecnologia virtuale. La creazione di perfetti ambienti utili per lo studio e la pratica di determinati argomenti offrono un approccio senza dubbio più stimolante ed accattivante. Non si tratta di una tecnologia sostitutiva, ma come sempre di uno strumento da abbinare alla normale formazione. Questo strumento permette la creazione di qualsivoglia ambiente, abbattendo limiti così limiti dettati dallo spazio e dalle distanze di centri di formazione specializzati.

Ovviamente questo tipo di tecnologia non è da confondersi con i pietosi teatrini introdotti dai media e presentati da famosi attori e soubrette, basati su tecnologie che farebbe arrossire persino un vecchio colosso come “Second Life”.

Ma è indubbio che il bombardamento mediatico a cui siamo esposti ogni giorno non fa altro che peggiorare la valutazione dei sistemi e mantenere un forte arroccamento da parte dei formatori più resistenti. Questo triste show quotidiano presente sui social e nei mezzi di comunicazione non fa altro che offrire una sorta di “Paese dei Balocchi” di moderni Lucignoli interessati solo a fama e denaro.

Una modernizzazione tecnolocia nel mondo della formazione, deve stare ben distante da questi ignominosi spettacoli, e focalizzarsi sull’infinita gamma di servizi di cui potrebbero godere con un ben configurato ambiente tecnologico-digitale.

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